QUALI SONO E COME SI PAGANO GLI INTERESSI SUL MUTUO

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Determinazione degli interessi, quali sono illegali e quali sono le conseguenze se vengono applicati dei tassi usurari. Il debitore che non li paga che conseguenze può avere?

Quando si ottiene un mutuo da una banca, vi è l’obbligo di restituire i soldi ricevuti più una somma di interessi a tasso fisso o variabile, a seconda dell’accordo contrattuale sottoscritto. Le modalità del rimborso sono dettagliate nel piano di ammortamento concordato alla sottoscrizione e nel documento di sintesi allegato al contratto di mutuo. La quota relativa al capitale riguarda i soldi che materialmente sono stati erogati dalla banca ed è facilmente calcolabile. Cosa più difficile è determinare la quota di interesse di ciascuna rata . Importante premettere che non è lecito l’accordo tra istituto di credito e debitore sul versamento degli interessi sugli interessi già convenuti: è quello che si chiama anatocismo ed è una pratica vietata dalla legge.

Al momento della stipula del contratto di mutuo, la banca e il cliente possono determinare la misura degli interessi, purché non si superi la soglia degli interessi usurari, cioè di quelli che superano il limite indicato trimestralmente dalla banca d’Italia Il tasso viene solitamente stabilito in termini percentuali e può essere:

Fisso, quando la percentuale non cambia per tutta la durata del mutuo;

Variabile, quando cambia perché ancorato ad un parametro variabile (l’esempio classico è quello dell’Euribor);

– Misto, quando in certi momenti del piano di ammortamento il tasso fisso si trasforma in variabile e viceversa.

La legge prevede, pena la nullità dello stesso, che i contratti di finanziamento indichino “il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli eventuali maggiori oneri in caso di mora“.

Il contratto deve essere redatto in forma scritta, anche in presenza di una dichiarazione unilaterale del mutuatario che riconosce la misura dell’interesse dovuto. La convenzione relativa agli interessi deve avere un contenuto assolutamente univoco. In mancanza della forma scritta, gli interessi sono ridotti alla misura legale. Inoltre il tasso di interesse deve essere determinato o determinabile mediante rinvio a elementi esterni al contratto o comunque a criteri oggettivamente rilevabili che ne consentono la concreta quantificazione (ad esempio il tasso Euribor o altro tasso di diffusa applicazione), non essendo necessario che il documento contrattuale contenga l’indicazione in cifre del tasso pattuito.

Vi è il divieto di applicare il tasso di interesse usurario, divieto che comprende anche qualsiasi accordo tra le parti che comporti il superamento della soglia stabilita trimestralmente dal ministero del Tesoro. Se tale accordo esistesse, il tasso sarebbe illecito e la relativa clausola nulla, pertanto il mutuatario non è tenuto a pagare alcun interesse .

Per la determinazione del tasso di interesse usurario, noto anche come TEG si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito.

Anche gli interessi di mora sono assoggettati alla normativa antiusura: se l’interesse corrispettivo è lecito ma il calcolo degli interessi moratori applicati supera la soglia usuraria, questi ultimi sono illeciti e preclusi.

Se il cliente non paga alla banca gli interessi per tutta la durata del mutuo, sarà tenuto a versare gli interessi moratori nella stessa misura convenuta per gli interessi corrispettivi o delle penali previste per il ritardo nella restituzione. La banca può agire in giudizio chiedendo la risoluzione del contratto per inadempimento o oppure il pagamento dei soli interessi senza far valere la risoluzione del contratto, che continua quindi a produrre i suoi effetti.

In caso di pagamento rateale degli interessi, il mancato pagamento di una o più rate può legittimare la richiesta di risoluzione solo se l’inadempimento è di grossa entità come previsto dalle regole generali della risoluzione, a meno che il contratto preveda una clausola risolutiva espressa o un termine essenziale, nel qual caso ci sarà la risoluzione di diritto su iniziativa dell’istituto di credito.

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