OPPOSIZIONE AL PIGNORAMENTO DELLA BANCA E’ POSSIBILE…

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Anche quando il decreto ingiuntivo diventa definitivo perchรฉ non opposto รจ possibile sollevare contestazioni contro la banca che spesso specula sui consumatori. 

Se la banca decide di agire e magari mettere allโ€™asta la tua casa รจ perchรฉ, probabilmente, non si รจ data la giusta importanza e si sono sottovalutati i solleciti e gli atti giudiziari che, in precedenza, sono stati inviati. Solo quando arriva lโ€™atto di pignoramento normalmente il consumatore comprende che il problema deve essere per forza affrontato.

Lโ€™atto di pignoramento รจ solo lโ€™ultimo di una serie di atti. Prima di questo di solito un sollecito della banca inviato con raccomandata, successivamente un decreto ingiuntivo che intima di pagare il debito entro 40 giorni, ed infine un atto di precetto che dร  al debitore 10 giorni di tempo per pagare. Ed รจ contro questi atti, negli opportuni termini previsti dalla legge, che va sollevata lโ€™opposizione.

Eppure, con una recente pronuncia, la Sezione della Corte di Giustizia Europea  ha sancito un importante principio che potrebbe rimettere in discussione le sorti del giudizio, prestando cosรฌ soccorso a quanti hanno fatto decorrere i termini e si sono trovati tra le mani โ€“ per ignoranza, impossibilitร  o disperazione โ€“ un decreto ingiuntivo della banca ormai definitivo. A dire il vero, non รจ la prima volta che la Corte Ue scende in campo per i consumatori, a dimostrazione di quanto sia radicata, nei giudici comunitari, la tutela del cittadino piรน debole economicamente. 

Per capire lโ€™importanza di questa sentenza bisogna conoscere un principio cardine del nostro ordinamento: quello secondo cui, quando un atto giudiziario non viene opposto nei termini di legge, diventa definitivo e quindi โ€œpassa in giudicatoโ€, cioรจ non puรฒ piรน essere messo in discussione.

La Corte di Giustizia insegna come opporsi al pignoramento della banca anche in questi casi, e in particolare, tutte le volte in cui il contratto che la banca ha fatto firmare al proprio cliente contiene โ€œclausole abusiveโ€ รจ possibile presentare opposizione anche se lโ€™esecuzione forzata รจ giร  in corso. Non importa che si sia formato il โ€œgiudicatoโ€ sul decreto ingiuntivo non opposto. Il contraente debole va protetto anche oltre il giudicato, dice la Corte. Il giudice deve poter valutare per la prima volta in sede di esecuzione se sono abusive le clausole del contratto benchรฉ il debitore non abbia proposto opposizione contro il decreto ingiuntivo, che dunque รจ divenuto definitivo. E questo perchรฉ al consumatore va garantita una ยซtutela effettivaยป. Non si puรฒ quindi ritenere compatibile con i principi europei la normativa italiana laddove preclude al giudice dellโ€™esecuzione di pronunciarsi perchรฉ il decreto ingiuntivo รจ passato in giudicato. 

Nell 2016 i giudici europei si erano scagliati contro i contratti di mutuo bancario contenenti clausole capestro, stabilendo che lโ€™eventuale presenza di clausole abusive (anche chiamate โ€œclausole vessatorieโ€) inserite dallโ€™istituto di credito nel contratto di finanziamento non solo deve essere rilevata dal giudice dโ€™ufficio, quindi anche in mancanza di apposita richiesta della parte mutuataria, ma anche in qualsiasi fase del procedimento, dallโ€™iniziale istanza di decreto ingiuntivo alla fase ultima, quella della vendita forzata con lโ€™asta. In buona sostanza, sono contrarie al diritto dellโ€™Unione Europea eventuali regole interne agli Stati che pongano una preclusione oltre la quale il consumatore non puรฒ piรน eccepire la nullitร  del contratto.

Non รจ mai tardi per salvare la casa dal pignoramento tutte le volte in cui il contratto รจ abusivo, ossia impone condizioni eccessivamente penalizzanti e dinanzi alle quali il cliente non ha avuto modo di trattare. 

Del resto, lo sappiamo tutti che i contratti di finanziamento della banca sono su prestampati immodificabili, estremamente lunghi, ma soprattutto difficilmente comprensibili. Ed in tutto questo che il consumatore va tutelato. La tutela perรฒ non si puรฒ applicare a chi non ha la veste di consumatore e quindi a chi agisce come imprenditore o professionista. 

La Corte Ue ha chiarito che la direttiva Ue sulle clausole abusive nei contratti bancari stipulati con i consumatori va interpretata nel senso che รจ lโ€™esigenza di offrire unโ€™effettiva tutela giurisdizionale al contraente debole a imporre che il giudice dellโ€™esecuzione valuti lโ€™eventuale carattere abusivo, nonostante il giudicato.  

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PRESIDENTE โ€“ CEO & Founder Centro Diritto Bancario esperto in Diritto Bancario, Finanziario e Gestione del Debito Manager, Imprenditore e Formatore, ha una consolidata esperienza nel diritto bancario e finanziario, che lo colloca tra gli esperti importanti del settore. Fondatore e Presidente del Centro Diritto Bancario, propone la propria competenza volta ad informare e tutelare stragiudizialmente e legalmente privati cittadini e aziende nella tematica del diritto bancario, diritto tributario, diritto assicurativo, di ristrutturazione del debito e sovraindebitamento al fine di trovare ogni possibile soluzione idonea a risolvere situazioni di carattere personale o legate alla attivitร  aziendale e professionale. Particolare attenzione al cliente viene posta, coadiuvato da professionisti qualificati e rinomati, per operazioni di finanziamenti societari e commerciali, ristrutturazione e trasferimento di debiti e finanziamenti, attivitร  di verifica e controllo dei rapporti bancari (mutui, leasing, conti correnti, derivati, swap, etc). Riveste particolare interesse la professionalitร  profusa nella soluzione dei conflitti con banche e istituti finanziari legate alle prestazioni ricevute dal cliente, nonchรฉ nella materia della composizione e risoluzione del debito, nellโ€™assistenza e consulenza preventiva per la determinazione degli adeguati assetti, nella composizione negoziata, crisi da sovraindebitamento e crisi dโ€™impresa.